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Catania

Sorge sulla costa orientale dell’isola, ai piedi del vulcano Etna (il più alto d’Europa) e a metà strada tra le città di Messina e Siracusa.

Il suo territorio comprende anche una vasta fetta della piana di Catania e tutto il Calatino.

La piana di Catania (‘a chiana) è una tra le più estese aree coltivate della Sicilia e la sua zona più vicina al mare costituisce l’oasi del Simetoriserva regionale di circa 2.000 ettari istituita nel 1984. L’Oasi del Simeto prende nome dal fiume Simeto, il più importante dell’isola, che sfocia a sud della città. Catania si affaccia sul mar Ionio con il golfo che prende il suo nome. Inoltre intorno al vulcano sorge un’altra famosa area naturale protetta, quella del Parco dell’Etna.

Il verde pubblico è costituito dai parchi situati all’interno della città. Sono cinque quelli di una certa grandezza e importanza: il Giardino Bellini, detto ‘a villa o Villa Bellini e dedicato a Vincenzo Bellini, il Giardino Pacini, detto Villa ‘e varagghi (cioè “degli sbadigli”, perché frequentata soprattutto da pensionati e da sfaccendati in genere), il Parco Gioeni (situato a nord, alla fine della via Etnea), il Parco Falcone e Borsellino (a nord del Corso Italia) e il Boschetto della Plaia (nella zona tra l’Aeroporto Vincenzo Bellini e la città).

La via Etnea è il salotto della città. Attraversa Catania da sud a nord partendo dalla Piazza del Duomo ed arrivando, dopo circa 3 km, al Tondo Gioeni.

Parte dalla piazza del Duomo e dopo circa 100 m raggiunge la piazza Università. In essa si affacciano il palazzo dell’Università e palazzo Sangiuliano costruiti entrambi in stile barocco nella prima metà del XVIII secolo. La piazza è illuminata da quattro candelabri bronzei con allegorie di quattro antiche leggende catanesi: Colapesce, i Fratelli PiiGammazita e Uzeta.

Più avanti si incontra la Basilica Collegiata e quindi si incrocia la via di Sangiuliano, ovvero i Quattro Canti come detto dai catanesi. Proseguendo si raggiunge la Chiesa dei Minoriti prima di arrivare in Piazza Stesicoro. Qui si trovano il monumento a Vincenzo Bellini e gli scavi dell’Anfiteatro romano situati a circa 10 m sotto il livello stradale. Si procede quindi fino alla Villa Bellini, classico giardino all’italiana, che costituisce il polmone verde della Catania settecentesca. Si prosegue quindi verso piazza Cavour, il Borgo per i catanesi, dove si trova la fontana della dea Cerere in marmo bianco, conosciuta dai vecchi catanesi come ‘a tapallara (Dea Pallade).

Uno dei posti più caratteristici della Catania popolare è il mercato del pesce della pescheria sempre rutilante di colori, voci e odori. Un altro caratteristico è il mercato di Piazza Carlo Alberto. Nella stessa piazza tutte le domeniche si tiene un importante “mercato delle pulci”. Un mercato di “bric a brac” è aperto la domenica sotto gli archi della “marina” nei pressi della Villa Pacini. Altro mercato molto frequentato è quello che si svolge il venerdì in piazza I Viceré nel quartiere nord di Barriera del Bosco. Una risorsa non meno importante riguarda i mercatini rionali di Catania.

Catania è la città a più alta densità teatrale della Sicilia. Molteplici le compagnie teatrali che vi operano, sia professionali che amatoriali. Il più importante teatro della città è il Teatro Massimo Bellini, costruito, seguendo lo stile dell’Opera di Parigi, dall’architetto Carlo Sada alla fine del secolo XIX ed inaugurato nel 1890. Oggi è un teatro lirico di tradizione, vanta un’orchestra sinfonica ed un coro stabile ed è sede di stagione operistica e concertistica. Da alcuni anni dispone della sala del Teatro Sangiorgi che viene utilizzata per concerti di musica da camera e per prove di spettacoli. Molto attivi sono inoltre il Teatro Stabile (che svolge le sue attività sia nel Teatro Verga che nel Teatro Musco) e il Teatro Metropolitan, nonché il Piccolo Teatro. Esistono poi il Teatro Ambasciatori e l’Erwin Piscator.

Vita notturna

Catania è estremamente vitale anche e soprattutto la notte, tanto che la sua è una delle “movide” notturne più intense della nazione. Oltre ad essere abituati al fine settimana lungo (che inizia il giovedì), i catanesi amano far tardi la notte e fin dalle 21,00 si riversano nei locali del centro storico: pub, ristoranti, trattorie tipiche (le cosiddette putie), disco pub, discoteche, wine bar. La zona adiacente al Teatro Massimo Bellini e la barocca Via Etnea sono il centro di quella che viene volgarmente definita la movida catanese. Anno dopo anno la città riscopre nuove zone del centro storico, che si popolano e, in qualche modo, si riqualificano. La linea dei pub del centro storico rappresenta quasi un confine, il cui lembo estremo è l’antica circonvallazione (oggi via Plebiscito, popolata di venditori di carne alla piastra e di stigghiole), oltre il quale si trovano i quartieri degradati di San Cristoforo e Angeli custodi.

L’austero e residenziale Corso Italia si spopola nelle ore notturne, anche perché solo di rado vi si sono aperti locali notturni. Pure, in questa zona restano curiosi e sparuti poli d’attrazione: numerosi sono, infatti, i bar che restano aperti tutta la notte, ad esempio lungo il viale Libertà e in Piazza Trento.

Un’altra zona d’attrazione notturna è la scogliera (o lungomare), che si estende da piazza Europa fino al borgo marinaro di Ognina. Sono presenti numerosi bar, ristoranti, caffè ed i classici carrozzoni dei paninari, furgoni di ambulanti che vendono panini farciti e bibite. I carrozzoni si assiepano durante la notte anche nella piazza dinnanzi la stazione ferroviaria. Le discoteche si trovano prevalentemente sul lungomare della Plaia, a sud della città.

Un’importante attrazione culinaria di Catania è senza dubbio il chiosco delle bevande, dove vengono servite bibite dissetanti estive, tipiche della cultura cittadina. I chioschi delle bevande sono unici nel loro genere: un tempo c’erano i venditori ambulanti di bibite (lo zammù – cioè l’anice – innanzitutto): man mano, questa attività si è stabilizzata e da strategici luoghi ombrosi dove appostarsi per vendere rinfreschi ai catanesi soffocati dal caldo, i venditori si sono collocati in queste particolari architetture quadrate o circolari, dalle cui aperture – simili a finestre – essi distribuiscono i preparati.

Il fenomeno dei chioschi ebbe inizio nel 1896, con il chiosco Costa che si trovava in Piazza Stesicoro ed il chiosco Vezzosi in Piazza Duomo. Più recente di qualche anno è quello di Giammona, che si trovava in Piazza Cavour. Nei primi anni del Novecento un’ordinanza decise che la vista delle signore ferme a dissetarsi al chiosco turbasse l’ordine pubblico e così i chioschi vennero spostati: il chiosco di Costa venne spostato da Piazza Stesicoro in Piazza Spirito Santo, il chiosco Vezzosi e quello di Giammona in Piazza Vittorio Emanuele III.

Sembra che la tradizione degli sciroppi di frutta mescolati al seltz derivi dall’utilizzo dell’acqua naturalmente effervescente del lago di Naftia, nei pressi di Palagonia (la cosiddetta mofeta dei Palici, caratterizzata da forti emissioni di anidride carbonica già sfruttate per fini commerciali e il cui nome richiama evidentemente le proprietà). La bibita più celebre da gustare

Percorso nella mappa:

http://maps.google.it/maps?f=d&source=s_d&saddr=giardini+naxos&daddr=Catania&hl=…zGAQbhnKQQLBA&mra=ls&sll=37.45035,15.148395&sspn=0.811122,1.279907&ie=UTF8&z=11